Il Premio riservato
ai giovani talenti della Vigna Italia
è stato assegnato a Roma in occasione della
presentazione della Guida Bibenda 2013
Arianna Occhipinti
è
Next In Wine
2012
Siciliana, carismatica e determinata nelle
proprie idee. Le sue vigne, e la terra su cui crescono, non sono piegati dalla
tecnica ai voleri dell’uomo, ma interpretati e compresi per quello che sono,
con sensibilità, coraggio, creatività e innovazione: Arianna
Occhipinti è la vincitrice della seconda edizione di Next
In Wine, il premio assegnato ai giovani talenti under 35 della
Vigna Italia da Simonit &
Sirch Preparatori d’Uva e dalla Scuola
Italiana di Potatura della Vite, in collaborazione con Bibenda e Associazione Italiana Sommelier.
Il premio
(un quadro di Gianpaolo Spagnoli, artista veronese emergente) le è stato
consegnato da Marco Simonit e Pierpaolo Sirch nel corso della presentazione della Guida
Bibenda 2013, svoltasi il 24 novembre all’Hotel Rome Cavalieri di
Roma. Finalisti, con lei, si sono piazzati
il bresciano Enrico Togni
dell’azienda Azienda Agricola
Togni-Rebaioli di Erbanno e il friulano Cristian Specogna dell’azienda Specogna di Corno di Rosazzo.
Istinto,
coraggio e innovazione.
Questi i denominatori comuni delle tante storie di giovani viticoltori che si
sono iscritti al concorso Next in wine
2012. Giovani appassionati, decisi ad affermarsi nel mondo del vino con idee e
progetti aziendali innovativi, capaci di
guardare al futuro, mantenendo saldo il legame con le proprie radici.
“Non
è stato facile quest’anno assegnare il premio NEXT IN WINE 2012. I candidati
hanno tutti meritato, sebbene con motivazioni diverse, di essere proclamati
vincitori - spiega il prof. Attilio
Scienza, presidente della giuria – Tante
storie di giovani appassionati, decisi ad affermare la loro idea di vino,
consapevoli del significato che la produzione dell’uva ha nel rispetto dei
valori della natura e delle sue leggi, testimoni della grande originalità del
vino italiano. Tra tutti è però emersa la personalità di Arianna Occhipinti, non solo per la sua filosofia di produttrice
che si ispira senza dogmatismi ai principi della antroposofia, ma soprattutto
per il carisma e la determinazione con la quale afferma le sue idee e comunica
i suoi vini. Dotata di una solida preparazione scientifica e tecnica che
le proviene dalla laurea in viticoltura ed enologia conseguita
all’Università di Milano, ha soprattutto usato l’istinto per andare alla
ricerca della verità che le consente di rendere visibile in un vino
l’invisibile che si nasconde nel rapporto complesso tra il vitigno e l’ambiente.
Nella sua attività di viticoltrice tutto ha inizio dal territorio, che non è
piegato dalla tecnica ai voleri dell’uomo, ma che è interpretato e compreso per
quello che è, con i suoi limiti che gli provengono dalle sue origini, ma anche
con i suoi misteri, dove si nasconde lo spirito del vino. Produrre un vino per
Arianna non è un obiettivo meramente economico, ma la realizzazione di un
progetto di vita, un’esperienza irrepetibile, dove trasfondere un po’ del suo
entusiasmo. I suoi vini sono lo specchio del suo animo : immediati, senza cedimenti,
comunicativi, orgogliosi della loro origine, ma anche enigmatici.”
Con Attilio Scienza, Presidente del Corso di
Laurea in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Milano, hanno fatto parte
della giuria François Murisier
Vice-presidente dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del
Vino; Francesco Gagliano dell’Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari
SOAT della Regione Sicilia; Gianluca Macchi
Direttore del CERVIM ; Fabio Mencarelli dell’Università della Tuscia ; la giornalista Clementina Palese; Enrico Peterlunger dell’Università di Udine; Diego Tomasi del
CRA – VIT di Conegliano.
“ Abbiamo pensato Next In Wine come un premio alla voglia di fare, di andare
avanti con caparbietà e serietà, di sperimentare, attingendo con intelligenza
al grande patrimonio di esperienze del passato - spiega Marco Simonit- Siamo
infatti convinti che, per il futuro della viticoltura che procede per
evoluzione, è necessario un intelligente mix tra tradizione e innovazione, tra
conoscenza e coraggio, tra lungimiranza e progettualità, in uno sviluppo
continuo e meditato. La vigna deve tornare ad essere l’insostituibile “madre”
del vino: solo così sarà possibile un vero
rinascimento vinicolo, un rinascimento che noi vogliamo affidare ai
giovani, ai giovani di Next in Wine.”
Info
all.
Arianna
Occhipinti
Azienda:
Arianna Occhipinti Azienda Agricola
Via dei
Mille 55, 97019 Vittoria (RG), Sicilia, Italia
Arianna
Occhipinti, dopo aver completato gli studi di Viticoltura ed Enologia presso
l’Università degli Studi di Milano, nel 2004 decide di vinificare le uve Nero
d’avola e Frappato di un ettaro di vigneto in Contrada Fossa di Lupo nel cuore
della denominazione del Cerasuolo di Vittoria. Fin dall’inizio, il suo
approccio alla viticoltura è di grande rispetto per la natura e per il suo
territorio; per questo sceglie sin da subito di condurre i vigneti e l’intera
azienda secondo i principi dell’agricoltura biologica, il cui ente
certificatore è la QC&I international. Tra vigneti vecchi e nuovi siti in
Contrada Fossa di Lupo, si raggiungono i 10 ha di superficie. L’azienda ha
lavorato intensamente sul recupero delle vigne vecchie migliorando anche le
tecniche di potatura, mentre tutti gli impianti nuovi derivano da una accurata
selezione massale, mantenendo una pratica ancora in uso in Sicilia, che è
l’innesto in campo, condotto da squadre di esperti. In questo modo si è
cercato di mantenere i cloni più antichi ancora esistenti in zona e di esaltare
le diversità dei singoli individui, il cui insieme crea una maggiore armonia
dei vini ed esalta i caratteri del territorio. Nel novembre 2011 viene
acquisita un’azienda storica in Contrada Bombolieri, sempre a Vittoria, che
incrementa la superficie aziendale arrivando a 30 ha, di cui 18 ha a vigneto,
tra Nero d’avola e Frappato, Albanello e Moscato – tutte varietà autoctone
siciliane– e il resto a uliveto, seminativo e alberi da frutto. Il particolare
clima e terreno, l’escursioni termiche elevate e i terreni calcarei,
contribuiscono a dare dei vini freschi ed eleganti.
Oggi i suoi
vini vengono definiti “vini di territorio”. Lei stessa scrive: “Amo le uve di
questa terra, il Frappato e il Nero d’avola, mi ritrovo nella loro espressione,
nel loro essere armonici e disuguali. Forse longevi, adoro la loro forza di
sapersi portare dentro un passato e un futuro allo stesso tempo”.