giovedì 28 gennaio 2010

DA INTRAVINO un po' di orgoglio

www.intravino.com/primo-piano/le-10-donne-del-vino-piu-influenti-che-decanter-ha-dimenticato/
di
Antonio Tomacelli venerdì 22 gennaio 2010

"La lista di Decanter m’è andata di traverso e non mi rassegno. Chi conosce gli inglesi mi dice che è tutto un quiproquo e che la lista in realtà doveva segnalare “the persons” senza distinzioni di sesso, razza e ideologia. Qualcosa però è andato storto. Gli esperti italiani che l’hanno compilata avranno tradotto male, fattostà che di donne del vino in Italia non c’è traccia. E allora Intravino ci mette una pezza e, dopo un rapido sondaggio tra editor e parenti stretti, pubblica il dovuto riconoscimento all’altra metà del vino, quella buona. Non cancellerà l’onta, ma almeno servirà al panel di esperti come promemoria per le prossime volte. Capito Decanter?

Le sorelle Antinori
Mentre papà gira il mondo (pare faccia l’ambasciatore), Albiera, Allegra e Alessia tirano la carretta del colosso di famiglia. Sulle loro spalle tutto il peso di 26 generazioni di “vinattieri” portato con grazia ed efficenza. Qualcuno dovrà pur lavorare in azienda, eh!

Maria Pia Berlucchi
E la Franciacorta? Decanter ignora l’esistenza del fenomeno più devastante dello scorso decennio. Vabbeh, colmiamo la lacuna noi segnalando una ragazza che sicuramente si farà strada. Grazie a Lei e a tutti i Franciacortini è andato in tilt il monopolio francese dello Champagne che durava da qualche secolo. Ma gli inglesi fanno finta di niente…

Donatella Cinelli Colombini
Basterebbe l’invenzione del Movimento Turismo del vino a giustificarne la presenza a vita in qualunque lista. Grazie a lei milioni di maschi avvitati alle poltrone hanno smosso il culo e scoperto il vino. E, sia chiaro, io sono tra quelli. Vogliamo metterci anche l’azienda di famiglia Casato Prime Donne? Certo che sì, visto che è l’unica cantina al mondo condotta da un team di sole donne. E che Brunello, ragazzi!

Eleonora Guerini
Dopo aver masticato bottiglie da urlo nelle cantine di Guido a Costigliole, cullata dalla famiglia Alciati, ha trovato il modo di ritagliarsi uno spazio d’eccellenza nel vino italiano. Però questa volta dall’altra parte della barricata. Veloce è stata la sua scalata verso i vertici del giornalismo enoico (premiata da “Grandi Cru d’Italia” nel 2008 come miglior giovane giornalista italiana) grazie alla partnership con Gambero Rosso ed in particolare con Daniele Cernilli che, pare, l’abbia incoronata come sua erede designata.

Arianna Occhipinti
È la figlia che tutti vorremmo avere. A soli 28 anni ha idee e certezze da vendere. Colta, elegante, vignaiola per vocazione. Sprigiona l’energia del terroir siciliano in uno sguardo. Il suo manifesto programmatico? Una lettera spedita a Veronelli , vera dichiarazione d’amore e d’intenti. I suoi vini parlano di lei e del suo rapporto con la natura: femminili ed eterei, incuriosiscono e stupiscono. Dove vorrà arrivare?

Elena Martusciello
Siede nella stanza dei bottoni di “Grotta del Sole”, una delle realtà vinicole più conosciute dell’area flegrea, ed è un punto di riferimento per tutte le donne del sud, grazie alle sue doti umane e professionali. Imprenditrice e neo-presidentessa dell’associazione Donne del vino (succede a Pia Berlucchi in questo importante ruolo istituzionale) è l’icona “vinosa” della risolutezza femminile.

Silvia Maestrelli
Eclettica, dinamica, energica. Potremmo definirla tranquillamente: moto perpetuo. Produttrice, blogger, promotrice culturale e chi più ne ha, più ne metta. Amata dalla stampa e dal pubblico, colleziona allori a go-go. Valanghe di premi e riconoscimenti tentano giornalmente di seppellirla, allo stesso modo noi -oggi santo giorno – rischiamo di soccombere sotto il peso delle sue infinite newsletters. Difetto: non datele mai un indirizzo di posta elettronica. Pregio: quello che tocca si trasforma in oro. Pardon, in vino.

Elisabetta Foradori
Confessatelo. Il Teroldego per voi era un illustre sconosciuto, poi è arrivata lei e siete finalmente usciti dal tunnel del Merlot. Pochi vini somigliano al produttore in maniera totale come il Granato ad Elisabetta. Esprimono forza, eleganza e attaccamento alle radici. In punta di piedi, però.

Vinzia Novara
Ovvero, Madame Firriato. È nato prima il markenting o Vinzia? Il Nero d’Avola e la Sicilia ringraziano comunque quegli occhi che hanno ammaliato i buyer più rocciosi. A colpi di scollature vertiginose si è fatta largo in un mondo di giacche, cravatte e ragnatele. Ti siamo grati anche per questo, Vinzia.

Gaia Gaja
Al “Giove Tonante dell’enologia Italiana” (cit.) perdoniamo tutto, tranne la scarsa fantasia dimostrata all’anagrafe, ma tant’è. Gaja sopporta tutto e tutto controlla nell’azienda di famiglia, ma in pochi l’hanno vista e conosciuta. Bella e discreta, ha ricevuto le “chiavi di casa” da un po’, senza darlo a vedere. Tutto il contrario di papà, che quando si muove aallerta pure le pietre."


2 commenti:

Arno Tronche ha detto...

Ciao Arianna

Had you frappato 07 last night. Thank you and and your team !
Wonderful, pure and real wine.
Bravo !

Arno

arianna occhipinti ha detto...

grazie Arno!